È da poco uscito un libro; non è un’opera di Alchimia, ma è una testimonianza rara a proposito di un uomo che ho avuto l’onore di conoscere, tanti anni fa: Fulvio Di Pascale.
Stefania Venezia ci ha voluto offrire l’opportunità di conoscere meglio questo Medico straordinario: curando in silenzio i suoi pazienti con preparazoni del tutto naturali, lontano dai riflettori, Fulvio possedeva nel suo animo una sensibilità ed una cultura di altissimo livello: non parruccona, ma cristallina e fuori dagli schemi. Nel 1978 si tennero tredici incontri tra Fulvio ed un gruppo di persone a proposito della Conoscenza e del modo con cui un essere umano può e deve salire – faticosamente e con il massimo impegno – gli impegnativi gradini di una “scala”, puntata dritta verso il Cielo; la ‘salute‘ di cui qui si parla è quella intima, profonda, dello Spirito, che – ancora oggi – è sempre trascurata; in questo libro sono state raccolte tutte le domande dei partecipanti e le sue risposte, esposte in modo chiaro e diretto, come era suo costume.
Chi avesse letto il suo ‘Memorie‘, curato da Claudio Cardella (qui), sarà rimasto senza dubbio più che sorpreso del contenuto; il protagonista è il Bios, “… il quale è energia sostanziale e continua allo stato soprannaturale, vivente in fase cosmica.”; dico ‘sorpreso‘ perché davvero il difficile e complesso contenuto è decisamente fuori dall’ordinario. Ma già da questa breve definizione, scritta a pagina 1, il lettore si rende conto che quella sua dottrina esposta (nel 1952) ha una valenza tutta particolare, tutta veritiera, tanto più nel suo fascino, nella sua esposizione temperata e chiara, nella sua importanza, rivoluzionaria. Fulvio curava casi anche gravissimi, sempre con la sua visione attenta all’humanitas, sempre passata ai suoi frequentatori con la sua immancabile verve partenopea.
Ebbene, questa raccolta di domande e risposte, porterà pian piano il curioso ad incontrare quella ‘Persona‘, quel ‘Medico‘, quel ‘Filosofo‘, di una statura che ho avuto il privilegio di apprezzare di persona tanti anni fa. Un uomo sconosciuto ai più, ma dai pensieri tanto ‘alti‘, quanto ‘semplici‘: efficaci, veritieri. Un uomo dal carattere appuntito, ‘aguisè‘, e dalla bontà a tutto tondo.
Quando ho potuto leggere Alla Ricerca della Salute Perduta, ho ritovato l’uomo con cui abbiamo speso serate bellissime, ma – soprattutto – ho rivisto quel suo sguardo acuto, sempre attento a comunicare in modo dritto negli occhi e senza giri di parole, quella sua gentilezza antica, il suo sorriso sempre elegante, rassicurante. Fulvio era un Uomo Buono.
Come Claudio, nel mio piccolo, anche io gli sono debitore: molte delle cose che avrei in seguito incontrato nel mio percorso di studio e di vita, mi sono state indicate, suggerite, dipinte, da lui: sempre con gentilezza; ferma gentilezza. Con soffice gravità.
Ragion per cui ringrazio Stefania per aver avuto la sensibilità di riproporre oggi, dopo una quarantina d’anni, le sue parole, il suo modo di spiegare, il suo modo di aiutare.
B: Mi domando: perché mi devo porre tanti problemi se poi, a un certo punto, la natura mi cancella? Qual è il fine di tutto il mio agire?
R: La natura non cancella nulla. Si modifica la morfologia, ma ciò che contiene, l’essenza, viene conservato. Quindi la tua partecipazione a quell’essenza è importantissima! Ho una sensazione, come se tu fossi dentro una sfera di cristallo, una specie di scafandro di cristallo, tu ci sei dentro, ma il cristallo è opaco e perciò non riesci a vedere ciò che c’è all’esterno. Se tu ti prendessi il fastidio di pulire questo cristallo, vedresti tante belle cose, invece stai lì e ti dici “Ma chi me lo fa fare?”, e rimani là dentro.
B: Vero, e ogni volta che provo a farlo mi spavento.
R: Forse perché non lo hai pulito dalla parte giusta. Puliscilo tutto quanto, vai avanti! Se riuscissi a farlo vedresti tante altre cose! Dal piano terra posso vedere la strada, la gente che passa, e va bene. Poi qualcuno mi dice: “… guarda che dal primo piano si vede la cupola di San Pietro, sali …”; e io rispondo: “… no, non ne ho voglia …”.
Invece io ti sprono, ti dico provaci! Sali al primo piano, poi al secondo, al terzo, all’attico, al superattico, e se non sei ancora soddisfatto, ti prendi pure un elicottero e poi un aereo, e sempre vedrai qualcosa di diverso, di nuovo, fino a quando non troverai ciò che ti appaga, e sicuramente lo troverai. Importante è non inventare scuse e non lasciarsi prendere dalla pigrizia.
La natura non sbaglia, nel modo più assoluto! Segue la sua via utilizzando i mezzi che le servono per estrinsecarsi, per completare un’esperienza, finita e completata la quale quei mezzi non le servono più.
B: Mi sfugge il motivo per cui la natura fa tutto questo.
R: Ti sfugge perché non lo vuoi cercare e così non lo puoi trovare!
Dal libro: ‘B’ è uno dei partecipanti, mentre ‘R’ è la risposta da parte di Fulvio.
Alla Ricerca della Salute Perduta è un libro stampato da Lulu Press: qui, qui, e qui.